Il New York Times ha individuato in Elly Schlein il personaggio politico che ha catapultato l’Italia in un territorio diverso. Le sfide a cui si troverà di fronte la nuova segretaria dem non sono solo quelle tipiche dell’opposizione ma anche quelle in seno al suo stesso partito. Possibile alleato il M5s

di Emilia Morelli

L’elezione di Elly Schlein come nuova segretaria del Pd ha attirato l’attenzione anche oltreoceano.  Il New York Times le ha dedicato un articolo dal titolo esplicativo: “La donna che scuote la politica italiana (e no, non è il nuovo primo ministro)”. Il quotidiano statunitense ha scritto che Schlein “vuole rilanciare l’opposizione di centrosinistra a Giorgia Meloni, sempre che il suo partito riesca a sopravvivere”.

Ma non solo, l’analisi effettuata dal corrispondente della testata da Roma, Jason Horowitz, descrive l’elezione di Schlein come un punto di rottura che “ha catapultato l’Italia, che a lungo è sembrata un Paese per vecchi, in un territorio nettamente diverso. Una donna leader dell’opposizione è ora contrapposta alla donna primo ministro”.

E la contrapposizione, secondo l’autore, non potrebbe vedere due attrici più differenti tra loro. Il giornalista, infatti, ha elencato tutti le differenze personali e politiche che caratterizzano Meloni e Schlein.

Tuttavia, Meloni non è l’unica “avversaria politica” che la segretaria dem si troverà di fronte. Come evidenziato da Nyt è già in seno al partito democratico che la nuova leader potrebbe trovare non poche difficoltà a causa delle numerose correnti che agitano il Pd. Tra i possibili alleati, invece, viene individuato il M5s anche se di opinioni divergenti sulla guerra in Ucraina.

Il giornalista sul punto ha sottolineato  che Schlein descrive il suo partito come totalmente a sostegno dell’Ucraina contro “l’invasione criminale” della Russia e sottolinea che il Pd ha votato per mandare armi anche quest’anno “perchè ora è necessario”. Inoltre è la stessa leader dei dem a raccontare al Nyt che con l’Ucraina ha un legame personale in quanto suo nonno era di Kiev e dopo essere emigrato negli Stati Uniti la sua famiglia è stata spazzata via dall’Olocausto. Il suo nonno italiano, invece, è stato un parlamentare socialista che rifiutò il fascismo e fu avvocato antifascista che difese gli ebrei nei processi. Proprio per queste vicende familiari Schlein si dice molto sensibile e definisce la guerra come “una guerra nazionalista di Putin”.

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