A partire dalla primavera del 2024 perderà efficacia la clausola di salvaguardia e tornerà il Patto si Stabilità e le conseguenti procedure di disavanzo eccessivo. Gli Stati membri ne dovranno tener conto nella redazione dei bilanci 2023
di Carlo Longo
Nella primavera del 2024 terminerà l’efficacia della clausola di salvaguardia che ha sospeso il Patto di Stabilità Ue e la Commissione europea tornerà ad avviare le procedure di disavanzo eccessivo sulla base dei conti del 2023. Lo si apprende dalle linee guida dell’esecutivo europeo per il 2024.
Del ripristino del patto di stabilità gli Stati dovranno tenerne conto del bilancio del 2023, nella preparazione dei programmi di bilancio e nella redazione dei documenti programmatici di bilancio. Ad ogni modo, secondo fonti comunitarie sembra che sarà destinata a sparire la regola dell’ 1/20 secondo cui la quota del rapporto debito/PIL in eccesso rispetto al livello del 60%, il tasso di riduzione debba essere pari ad 1/20 all’anno nella media dei tre precedenti esercizi.
Sui conti pubblici “l’equilibrio è da trovare, e sono fiducioso che il Governo italiano stia lavorando in questa direzione, è tra decisioni che consentono di mantenere la crescita” e “assorbire le risorse europee, perché altrimenti sarà molto difficile ridurre il debito. Non c’è alcuna possibilità di tornare a vecchie logiche di austerità”, ha detto il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni che ha sottolineato “Gli Stati membri devono continuare a proteggere gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale e garantire l’uso efficace del Pnrr e di altri fondi Ue. Ciò è particolarmente importante alla luce della transizione verde e digitale. L’aggiustamento fiscale che gli Stati membri dovrebbero realizzare non dovrebbe essere ottenuto tagliando gli investimenti, ma limitando la crescita della spesa corrente”.
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