Celebrato il 15° anniversario della ratifica della convenzione sui diritti delle persone con disabilità. Il Governo ha promosso una serie di iniziative commemorative e di sensibilizzazione, la prima in programma il 6 marzo alla Camera dei deputati. Ne abbiamo parlato con il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli
di Guido Talarico
Il 3 marzo 2024 si è celebrato il 15° anniversario della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Per la ricorrenza il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara hanno deciso di promuovere una serie di iniziative che vedono il coinvolgimento delle scuole, statali e paritarie, e delle Associazioni rappresentative delle persone con disabilità. L’evento di apertura della ricorrenza si terrà il 6 marzo 2024 nella nuova Aula dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati, dove sarà convocata una seduta congiunta dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità e dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica. In tale occasione saranno anche presentate da alcune istituzioni scolastiche le best practices adottate in tema di inclusione. Ne abbiamo parlato con il Ministro Alessandra Locatelli.
Ministro Locatelli, 15 anni fa l’Italia ratificava la Convenzione Onu. A che punto siamo?
In questi anni l’Italia ha compiuto importanti passi in avanti per i diritti delle persone con disabilità, in particolare nell’inclusione scolastica e lavorativa. La Convenzione Onu è il nostro faro e continueremo a lavorare seguendo la direzione in essa tracciata, con l’obiettivo di migliorare la presa in carico della persona e la qualità di vita di ciascuno. Lo stiamo facendo con l’attuazione della legge delega in materia di disabilità e promuovendo un cambio radicale di prospettiva: serve passare dall’inclusione alla valorizzazione della persona con i suoi talenti e le sue competenze. È questa la grande sfida che ci attende per il futuro e che possiamo vincere soltanto unendo le nostre energie e rafforzando la collaborazione a tutti i livelli.
Un cambiamento che passa necessariamente anche dall’utilizzo di un linguaggio corretto. Qual è il suo impegno in tale direzione?
Con la legge delega e il decreto attuativo sulla valutazione di base e multidimensionale abbiamo modificato la legislazione ordinaria. Le parole e le espressioni “handicap”, “portatore di handicap”, contenute nella legge 104 del 1992 e richiamate in tutte le leggi, saranno sostituite dall’espressione “persone con disabilità”, in linea con quanto previsto dalla Convenzione ONU. Rispondiamo così alle tante richieste che negli anni ci sono state e chiariamo finalmente che dobbiamo sempre parlare di Persone. L’utilizzo delle parole giuste è fondamentale perché ci aiuta a compiere un salto culturale e può creare un’attenzione diversa anche tra le persone.
Quale gli aspetti più importanti della legge delega 227 del 2021?
I decreti attuativi della legge delega definiscono la condizione di disabilità, introducono l’accomodamento ragionevole, riformano le procedure di accertamento e la valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del progetto di vita individuale e personalizzato. L’aspetto più rilevante dal mio punto di vista riguarda la semplificazione e la sburocratizzazione dei percorsi di accesso alle misure e ai servizi. Rispetto al passato ci sarà un accertatore unico e chi ha una disabilità grave già accertata non dovrà sottoporsi a continue visite come avviene oggi. Nel 2025 si avvierà in sei province italiane la sperimentazione per la modifica del sistema di valutazione dell’invalidità civile. L’introduzione del progetto di vita garantirà poi una presa in carico completa della persona, dal punto di vista sanitario, socio sanitario e sociale, e questo permetterà di superare le attuali frammentazioni.
Le sfide sono tante.
Sì, e molti tavoli di lavoro stanno già portando i loro esiti come quello per la proposta di modifica della Legge sul Dopo di Noi, affinché diventi un vero Durante e Dopo Di noi. È stato istituito il tavolo per il riconoscimento del ruolo di cura dei caregiver familiari e abbiamo avviato alcuni tavoli sul diritto all’accessibilità universale, tra i quali quello insieme al Ministro Salvini per migliorare le esperienze di viaggio per le persone con disabilità. È partito il nuovo Osservatorio nazionale che scriverà il nuovo Piano nazionale e il tavolo per elaborare il testo unico in materia di disabilità. Insieme dobbiamo fare un grande salto di qualità nella valutazione delle persone e dell’investimento che i livelli istituzionali e il mondo privato possono intraprendere per valorizzare le persone e rendere più forti le nostre comunità.
Il 14, 15 e 16 ottobre in Umbria, per la prima volta a livello ministeriale si svolgerà un G7 sulla disabilità. Qual è l’obiettivo?
Per la prima volta a livello mondiale i Paesi economicamente più forti si confronteranno sul diritto di ogni persona a partecipare alla vita civile, sociale e politica del proprio Paese. È una grande opportunità per condividere strategie e impegni. L’Italia potrà far conoscere il modo in cui affronta il tema della disabilità, con un’attenzione particolare al lavoro straordinario che svolgono gli Enti del Terzo Settore e le tante associazioni che ogni giorno nelle nostre comunità accompagnano e sostengono le persone con disabilità e le loro famiglie. Ci confronteremo convinti che oltre alla salute e al benessere, al diritto all’autonomia e alla formazione e inclusione lavorativa, alla mobilità e a una vita dignitosa, è fondamentale lavorare insieme perché anche il diritto alla felicità venga rispettato e sia un diritto per tutti. C’è tanto da fare, ma è il momento giusto per cambiare la prospettiva e promuovere il diritto di ogni persona alla piena partecipazione alla vita sociale, civile e politica alla vita quotidiana in tutti i Paesi. In questi sedici mesi di governo abbiamo iniziato a tracciare la strada e non si torna indietro.
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