di Emilia Morelli

La pandemia ha imposto un nuovo modo di concepire il lavoro, il mercato, ha determinato l’adeguamento delle abitudini e dei comportamenti alle circostanze mutate: il tutto in una logica smart. La leadership non è esente da questa necessaria mutevolezza, per poter essere efficace e per rinnovarsi in ottica produttiva occorre che cambi in relazione alle necessità che via via emergono dal nuovo contesto. 

Guido Stratta, Direttore People & Organization Enel, nella sua ultima pubblicazione -in collaborazione con Bianca Straniero Sergio- “Ri-evoluzione Il potere della leadership gentile”, mostra al mondo il nuovo volto della leadership. Il leader non è più un “controllore” ma una persona  le cui principali caratteristiche sono umiltà e capacità di ascolto. La leadership gentile, coniata da Stratta, si fonda su due pilastri: il primo è definito “lo stare nel fare”, l’execution ,che impone al leader di prendersi cura delle persone che sbagliano e non  relegarle in un angolo dando invece feedback che consentano di non commettere errori futuri; il secondo è corollario dell’ empatia definito “stare nel sentire” che vuol dire fare proprie le emozioni dei collaboratori e da queste trarne nuova linfa. 

Il nuovo leader è ben consapevole che il talento è riposto in ognuno ma, per fiorire, necessita degli stimoli giusti. Si ci vuole svincolare dall’ottica in cui il talento si misura solo in base alla curva della performance. Perchè ognuno possa dispiegare il suo potenziale occorre che venga ascoltato, in questo senso il leader teorizzato da Stratta è colui che ha il preciso compito di far emergere il talento. Secondo quanto esposto dall’autore il carattere gerarchico e verticalizzato con cui molte aziende sono organizzate mina profondamente il dispiegarsi del talento, mentre la capacità di ascolto e comprensione ne consentono la piena manifestazione. 

Le prospettive del leader gentile si pongono, inoltre, l’obiettivo di accrescere il livello e le competenze di ogni collaboratore è necessario, quindi, investire in strumenti non solo tecnici ma  anche in saperi relazionali, nelle soft skill e nella prossimità. Per sostenere questa operazione è necessario, anche,  un investimento strategico formativo. Nel futuro le aziende saranno valutate sulla bravura delle persone. Far emergere le abilità e le capacità tecnico funzionali attraverso la relazione, l’ascolto e un rapporto costruttivo sono i compiti peculiari del leader gentile. Inclusione è, infine , la keywords essenziale cui deve attenersi il leader gentile. Inclusione tra i generi e le etnie, senza gerarchie semplicemente in relazione alle persone. 

Il padre della teoria del leader gentile la conosce  e ne ha delineato ogni singolo tassello attraverso la sua diretta esperienza, ed è colui che la applica in prima persona. Guido Stratta in Enel dal 2003, prima di divenire Direttore People and Organization del Gruppo Enel è stato Responsabile People Development and Senior Executives Business Partner, occupandosi in quest’ambito anche di compensation, training e recruiting per il Gruppo. Aveva già ricoperto diversi incarichi nell’area HRO, fino ad essere nominato Responsabile Human Resources di Enel Green Power nel 2008. Successivamente, nella prima fase di forte sviluppo delle rinnovabili, è stato nominato Amministratore Delegato di Enel.SI e poi di 3SUN, società del Gruppo di sviluppo e commercializzazione di soluzioni di generazione distribuita in ambito solare e di efficienza energetica, per poi dal 2014 ricoprire l’attuale ruolo

Una carriera nel settore del HRO, iniziata dalla fine degli anni 80 all’interno del Gruppo Italgas,dove ha ricoperto diversi ruoli in ambito Risorse umane, tra cui Responsabile per le Relazioni Industriali e Compensation; nel 2001, è entrato a far parte del Gruppo Wind ricoprendo diversi ruoli tra cui Responsabile Relazioni Industriali e Responsabile Sviluppo e Gestione. Si è laureato in giurisprudenza all’Università di Torino, appassionato di mare, vela e biologia marina, ha ottenuto un master con lode in biologia marina presso l’Università Politecnica delle Marche.

 

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