Fare memoria ”non significa soltanto ricordare e onorare, doverosamente, il sacrificio di milioni di persone innocenti, vittime di una violenza fanatica, spietata e disumana. Tramandare la memoria di quei fatti vuol dire contribuire a creare una cultura della pace, della tolleranza, del rispetto, della comune appartenenza al genere umano. Coltivare la storia e diffondere la memoria è elemento decisivo per la creazione e la crescita nelle nuove generazioni di una coscienza civile solida e motivata”, ha sottolineato Mattarella.

Il Capo dello Stato si è detto “Ben consapevole delle indicibili atrocità subite dai deportati nei campi di sterminio nazisti e delle sofferenze delle loro famiglie, desidero far giungere un messaggio di vicinanza e di considerazione alla giornata conclusiva del XVIII Congresso dell’Aned”.

Infine Mattarella, nel suo messaggio, ha voluto ricordare e salutare “con particolare intensità la senatrice a vita Liliana Segre e Mario Candotto, sopravvissuti all’inferno dei campi di sterminio, e gli altri relatori, discendenti dei tanti italiani deportati in Germania per motivi razziali, politici, religiosi o per essersi opposti  con le armi, con la disobbedienza, con la non collaborazione alla barbarie nazifascista”.

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