La presidente della Bce Lagarde ha affermato di essere ferma nella politica di aumento dei tassi volta a riportare nel medio periodo l’inflazione al 2%. Panetta e Visco invitano, però, alla prudenza e il governatore di Bankitalia espressamente considera quanto accaduto alla SVB e a Credit Suisse “un campanello d’allarme”
di Mario Tosetti
La presidente della Bce Christine Lagarde, nonostante le preoccupazioni innescate dalla crisi che ha colpito la SVB, Credit Suisse e First Republic Bank, pur ammettendo il quadro generale di incertezza non ha alcuna intenzione di allentare la presa all’aumento dei tassi perseguendo l’obiettivo di riportare l’inflazione al 2% nel medio periodo.
“Conseguiremo la stabilità dei prezzi e non transigiamo sull’impegno a riportare l’inflazione al 2% nel medio termine. A tal fine seguiremo una strategia solida, che si fonda sui dati e ci vede pronti ad agire, ma senza compromessi riguardo al nostro obiettivo primario. In un mondo che sta cambiando più rapidamente di quanto chiunque avrebbe potuto immaginare, dobbiamo essere sia concentrati sull’obiettivo sia risoluti nella strategia per conseguirlo”, ha affermato Lagarde nel corso della conferenza “The ECB and Its Watchers XXIII” a Francoforte. .
Tuttavia, nel board della Bce intervenendo alla stessa conferenza, c’è chi invita alla prudenza come Fabio Panetta. “La nostra stretta va calibrata con prudenza, perché sta già avendo un forte impatto sulle condizioni finanziarie e perché vogliamo evitare volatilità finanziaria indesiderata”, ha affermato Panetta aggiungendo, “la politica monetaria deve restare pienamente adattabile agli sviluppi data l’incertezza prevalente, i lassi di tempo con cui opera e il rischio di improvvise tensioni finanziarie”. Pertanto, è necessario “un approccio dipendente dai dati, che non pregiudica future decisioni di policy e che riflette i rischi”.
Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, sembra concordare con l’approccio cauto di Panetta. “Sul futuro della politica monetaria non mi pronuncio, si fa meeting by meeting su base dei dati disponibili. Incertezza è alta e raddoppiata dalle incertezze finanziarie e credo che la prudenza e l’attenzione alla sequenza e alle dimensioni degli aumenti tassi sia da mantenere”, ha sottolineato Visco.
La crisi di Credit Suisse e Svb di questi giorni, rappresenta “un campanello di allarme” per le autorità di vigilanza europee e la loro gestione delle crisi. Ha affermato Visco tornando a chiedere uno strumento in Europa per la gestione rapida delle crisi degli istituti medi e piccoli, ed evitare così “problemi che si accumulano nel tempo”.
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