Il Ministro Urso: “MIMIT al fianco delle Camere di commercio e delle loro iniziative a sostegno del Made in Italy”. Simone Santi, presidente della Camera di Commercio Italiana: “questo è un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane“
di Ennio Bassi
La definizione del nuovo “Piano Mattei per l’Africa” è una delle attività di sviluppo internazionale al centro dell’azione del governo italiano. Una priorità ribadita più volte dello stesso Premier, Giorgia Meloni, che Roma intende portare avanti coinvolgendo anche le realtà italiane che operano all’estero da molti anni. Per raggiungere questo obiettivo, è stato così organizzato a Maputo, in Mozambico, un forum internazionale dal titolo “Piano Mattei per L’Africa – Il contributo delle Camere di Commercio Italiane all’Estero”, promosso dalla Camera di Commercio Mozambico-Italia insieme con la Camera di Commercio Italo-Sudafricana e la Camera di Commercio Italiana in Cina. Una sede non casuale visto il valore strategico che il Mozambico ha per l’Italia, grazie alla presenza di aziende come Eni e Saipem, qui impegnate nello sviluppo di uno dei più grandi progetti al mondo per lo sfruttamento di nuovi giacimenti di gas.
La manifestazione è stata realizzata in collaborazione con Assocamerestero e con il supporto delle Camere di Commercio italiane all’estero di Asia, Sudafrica e Oceania, e ha avuto come obiettivo quello di portare il punto di vista di realtà che operano già in mercati esteri da tanti anni. In particolare, il Forum si è concentrato sulla transizione energetica e sull’industrializzazione del continente africano. La manifestazione ha rappresentato un importante momento di confronto tra gli operatori italiani che hanno maturato una significativa esperienza all’estero, in grado di offrire un prezioso contributo alla definizione di nuove strategie per lo sviluppo economico del continente africano.
L’iniziativa – alla quale ha partecipato anche da remoto il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – ha ricevuto un ampio consenso da parte del mondo imprenditoriale e istituzionale tanto italiano che mozambicano, dimostrando l’importanza di un dialogo costruttivo tra le realtà che operano in mercati esteri e il governo, al fine di promuovere una maggiore sinergia e di sostenere lo sviluppo economico del nostro Paese e del continente africano.
Accompagnate dall’Ambasciatore Gianni Bardini, le imprese italiane presenti al forum svoltosi a Maputo erano ben rappresentate: Eni e Saipem, con i rispettivi direttori Giorgio Vicini e Michele Poggi, quindi Joanna Magalhaes di Baker Hughes, Donatella Scarpa Ceo e Presidente di Ecolibrì, Luca Donelli Ceo Donelli. Presenti anche i rappresentanti di CMC, Renco, Bonatti, Gruppo Leonardo e Prysmian. Per le Camere di Commercio italiane all’estero oltre al suo Segretario Generale Domenico Mauriello, erano presenti Virgilio Da Molo e Paolo Bazzoni, rispettivamente presidenti della Camera di Commercio sudafricana e cinese, oltre al vicepresidente della Camera di Commercio negli Emirati Arabi Matteo Colombo. Per il Mozambico invece hanno partecipato tra gli altri il Ministro delle Risorse Minerarie e dell’Energia, Carlos Zacarias, e dell’Industria e del Commercio, Silvino Moreno.
SANTI: PIANO MATTEI IMPORTANTE PER LE NAZIONI AFRICANE
“Il Piano Mattei per l’Africa, cosi come presentato dal Governo guidato dal Primo Ministro Giorgia Meloni – ha detto Simone Santi, presidente della Camera di Commercio Mozambico Italia e organizzatore dell’incontro – è un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane, anche per contrastare forme di radicalismo islamista, soprattutto nell’area sub-sahariana.
Da Roma si è invece collegato il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “La mia presenza all’evento odierno – ha detto Urso – dimostra proprio la volontà del MIMIT di essere a fianco delle Camere di commercio e delle loro iniziative a sostegno del Made in Italy, anche in una ottica di attrazione di investimenti diretti esteri in Italia, e mi auguro di poter di nuovo discutere di questi temi con tutti i presidenti e segretari generali delle Camere all’assemblea annuale che terrete ad Ascoli a metà giugno”.
Il ruolo delle Camere di Commercio è invece stato ben sintetizzato dal Segretario Generale. “Siamo una rete di 64 camere internazionali che si muovono in tutto il mondo e che riuniscono 18mila associati – ha detto Domenico Mauriello – negli ultimi anni stiamo cambiando pelle. La sostenibilità è al centro della nostra azione, così come la definizione del Piano Mattei fa parte del nostro futuro soprattutto per l’attività in un continente come l’Africa. Le camere di commercio, grazie ai propri associati, sanno interpretare paese per paese le esigenze della crescita sostenibile e favorire la crescita di paesi importanti come il Mozambico”.
VICINI, ENI: “STIAMO LAVORANDO PER AVERE ALTRE OPPORTUNITA’”
Dopo Mauriello è stato la voce delle imprese. “Le scoperte di gas fatte qui a Capo Delgado sono tra le maggiori del mondo – ha detto il general manager di Eni Giorgio Vicini – Il gas costituisce uno degli elementi più importanti verso la transizione energetica e sicuramente il Mozambico rappresenta uno dei player più importanti al mondo. Lo spirito che ci anima è lo stesso del nostro Enrico Mattei, lavorare al fianco con le comunità con le quali di volta in volta operiamo. Coral sud costituisce un progetto piccolo rispetto a tutte le risorse già disponibili. Stiamo lavorando anche per trovare altri giacimenti e altre opportunità per il Mozambico e per la comunità. Come Eni lavoriamo per il futuro e lo facciamo anche attraverso le energie rinnovabili e biofuel”.
Infine ha parlato Michele Poggi, portando l’ottica dei grandi costruttori. “Saipem è leader nell’attività d’ingegneria innovativa, nel drilling e inoltre sviluppa in tutto il mondo grandi infrastrutture sostenibili, – ha detto il direttore di Saipem – noi abbiamo a cuore la sostenibilità, su questo fronte da anni abbiamo assunto impegni precisi. Operiamo in tutto il mondo, ma qui in Africa abbiamo una presenza molto forte, soprattutto in Nigeria, Angola e anche qui in Mozambico dove siamo sin dal 2012 e dove a regime contiamo di assumere molte persone”.
Il rapporto con le autorità locali? “E’ importante – ha detto Luca Donelli – ci vuole pazienza per conoscersi e scoprirsi. Fondamentale è il ruolo delle università, con le quali abbiamo collaborato e con le quali speriamo di riprendere i rapporti. La volontà di investire nel medio e lungo periodo è il modo per creare opportunità importanti”.
COLOMBO: SI DEVE FARE SISTEMA, NEGLI EMIRATI MOLTE OPPORTUNITA’
Il secondo panel del Forum di Maputo, poi concluso dall’Ambasciatore Bardini e dal Ministro per l’Industria e Commercio, Silvino Moreno, è stato coordinato da Paolo Bazzoni, Presidente della Camera di Commercio italiana in Cina. E ancora sul fronte dei privati, in questo panel, si sono registrate le importanti testimonianze del CEO di Profile Middle East, Matteo Colombo, che, come detto, è anche Vicepresidente della Camera di Commercio degli Emirati Arabi Uniti.
“Siamo qui per portare la nostra esperienza, per raccontare quello che facciamo negli Emirati nel settore dell’energia e della sostenibilità – ha detto Colombo – ma anche per ragionare sul piano Mattei per l’Africa, che è molto importante perché sarà utile a fare sistema anche con le altre camere di commercio. Negli Emirati hanno fissato un traguardo al 2050 che porti energia pulita almeno al 50% attraverso le rinnovabili e il nucleare. Questo programma prevede grossi investimenti che genereranno migliaia di opportunità per le imprese, anche quelle italiane”.
La Ceo di Ecolibrì si è invece soffermata sull’innovazione che ha reso particolarmente efficace la sua presenza in Mozambico. “Pionieristicamente – ha detto Donatella Scarpa – abbiamo creato otto anni fa dei progetti di miniturbine eoliche ad assi verticali molto adatti per le aree rurali locali sprovviste di energia elettrica. Siamo partiti dal Mozambico che è la nostra base e da qui siamo cresciuti anche nelle aree circostanti, vale a dire in Sud Africa e nello Swaziland. Lo sviluppo di tecnologia comporta uno sviluppo in partenariato con fornitori. Noi siamo impegnati a creare una catena di innovazione e questo è importante per noi, per l’Italia e per il Mozambico”.
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