Il nuovo giacimento produrrà in tutte le sue fasi di attivazione sia petrolio che gas ed è definito dall’ad di Eni Descalzi “Un grande successo esplorativo dopo meno di due anni dalla dichiarazione di scoperta commerciale”
di Mario Tosetti
Eni ha annunciato la partenza della produzione nel giacimento di Baleine, nelle acque africane sottolineando che si tratta “del primo progetto di produzione a emissioni zero in Africa”.
Nel dettaglio “Baleine rappresenta ad oggi la più grande scoperta di idrocarburi nel bacino sedimentario della Costa d’Avorio”, ha spiegato la multinazionale degli idrocarburi aggiungendo che l’avvio della produzione “arriva a meno di due anni dalla scoperta nel settembre 2021, e a meno di un anno e mezzo dalla decisione finale di investimento”.
“L’avvio di Baleine è una pietra miliare nelle attività di Eni. Partendo da uno straordinario successo esplorativo abbiamo raggiunto un time to market leader nel settore a meno di due anni dalla dichiarazione di scoperta commerciale. Questo risultato rappresenti i principi fondamentali della nostra strategia, che comprende il pionieristico progetto net-zero dell’Africa, lo sviluppo accelerato, la fornitura di gas al mercato locale e la promozione di una transizione giusta”, ha affermato l’ad di Eni, Claudio De Scalzi, nella nota con cui si annuncia la partenza del nuovo giacimento.
Il comunicato di Eni specifica che la prima parte di produzione sarà attivata attraverso la Fpso Baleine, un’unità di produzione e stoccaggio galleggiante ristrutturata e potenziata per consentirle di trattare fino a 15.000 barili al giorno di petrolio e circa 25 Mscf/d (Milioni di piedi cubi standard al giorno) di gas associato. Si giungerà alla fase 2 aalla fine del 2023 e si stima che saranno prodotti 50.000 barili al giorno di petrolio e circa 70 Mscf/d di gas associato. Con la terza fase di sviluppo si prevede di portare la produzione del campo a circa 150.000 barili di petrolio al giorno e circa 200 Mscf/d.
Il cane a sei zampe ha evidenziato che in tutte le fasi di produzione il gas del giacimento sarà consegnato all’Italia tramite un gasdotto che sarà costruito ad hoc e “permetterà di soddisfare il mercato domestico di elettricità, consolidando l’accesso all’energia, e rafforzare il suo ruolo di hub energetico regionale per i Paesi confinanti”.
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