Si tratta di un impegno a scontare del 10% prodotti alimentari e beni di prima necessità, il tutto per una durata di tre mesi. Pronti ad aderirvi sono 25 mila punti vendita disseminati per tutta l’Italia. Il rispetto del patto è rimesso alla buona volontà dei componenti della filiera
di Mario Tosetti
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il ministro per le Imprese e il Made in Italy e quello dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida hanno presentato il “patto anti-inflazione”. Si tratta di un impegno a scontare del 10% prodotti alimentari e beni di prima necessità, il tutto per una durata di tre mesi. Pronti ad aderirvi sono 25 mila punti vendita disseminati per tutta l’Italia.
“Se l’esperimento funzionerà bene lavoreremo tutti quanti per prolungare questa iniziativa”, ha commentato la premier. A sottoscrivere il patto oltre agli esponenti del governo vi sono 32 associazioni aderenti all’iniziativa consce della necessità di tentare di operare virtuosamente per il contenimento dei prezzi. Per il buon funzionamento del meccanismo è infatti fondamentale la buona volontà di produttori, distributori ed esercenti: se anche solo un componente decidesse di non aderire alzando i prezzi lo sconto finale sarebbe vanificato.
E’ proprio per questo che Meloni parla di “esperimento”, dopo i tre mesi iniziali effettivamente si potrà valutare se i cittadini abbiano beneficiato delle riduzioni dei prezzi su pasta, carne, passata di pomodoro, zucchero, latte, uova, riso, sale, farina, cereali, saponi, detergenti, pannolini e farmaci di largo consumo. Nonostante le opportune cautele la premier comunque ha rivendicato gli aspetti positivi dell’iniziativa. “Penso sia la prima volta che tutto il sistema Italia, la filiera alimentare, dei beni di largo consumo, firmi un patto con il governo per tenere sotto controllo i prezzi del carrello della spesa, per aiutare famiglie, soprattutto quelle in difficoltà. È un bel messaggio che diamo ai cittadini sulle capacità che la l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme, di cercare di muoversi come una comunità per raggiungere degli obiettivi”, ha detto.
Il ministro per le Imprese e il Made in Italy Urso ci ha tenuto a evidenziare altri due aspetti. Il primo ha a che fare anche lo sfera religiosa: “È importante che inizi domenica – primo ottobre – e che comprenda l’intero periodo natalizio, per onorare una festività religiosa a cui siamo particolarmente attenti”. L’altro punto toccato da Urso riguarda l’inserimento del progetto “in un obiettivo più ampio che il governo si è dato fin dall’inizio della legislatura”. Il riferimento di Urso ovviamente all’inflazione che, ha sottolineato, “si è ridotta alla metà rispetto a quella che abbiamo ereditato, in Italia più di quanto si sia ridotta nell’Ue e in Francia e Germania”.
L’iniziativa non è stata accolta con favore dal presidente dell’Unione nazionale consumatori, il presidente Massimiliano Dona l’ha definita “uno spettacolo scadente”. “Si tratta di un patto senza obblighi, in cui ci si appella al buon cuore di chi lo ha sottoscritto, perché diventi più buono. Un fioretto in previsione del prossimo Natale. Una presa in giro per le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese: ci si approfitta del fatto che a ottobre dello scorso anno si era raggiunto il record dell’inflazione, +11,8% contro il +5,4% tendenziale di agosto 2023, meno della metà, per poter cantare vittoria e gridare al successo del trimestre anti-inflazione, dato che, nel confronto tra ottobre 2023 e ottobre 2022, sarà inevitabile un crollo dell’inflazione. Ma si tratterà solo di un effetto ottico dovuto alla matematica”, ha commentato il presidente dell’associazione a tutela dei consumatori.
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